Se ti stai chiedendo quali siano le migliori strategie di internazionalizzazione per la tua azienda, allora leggi questo articolo fino alla fine.
Sommario.
- Internazionalizzazione d’impresa e assetto aziendale.
- La scelta dei mercati esteri.
- Decisioni e fattori nelle strategie per l’internazionalizzazione d’impresa.
- La scelta del modello di internazionalizzazione della propria azienda.
- Reperire risorse economiche per l’internazionalizzazione.
Internazionalizzazione d’impresa e assetto aziendale.
Quando si parla di internazionalizzazione d’impresa, solitamente ci si riferisce a quei processi che consentono un’apertura dell’azienda verso mercati diversi da quello domestico, consentendo di approcciare una dimensione più internazionale.
Internazionalizzare l’impresa può significare avviare un processo di esportazione dei prodotti o servizi o delocalizzare unità produttive in paesi esteri al fine di essere presenti in questi mercati.
Prima di decidere, però, che tipo di strategia utilizzare per poter aggredire i mercati esteri occorre comprendere al meglio le risorse e gli assets di cui l’impresa dispone e gli investimenti a cui può far fronte.
L’organizzazione dell’assetto aziendale per l’internazionalizzazione d’impresa è un punto importante e propedeutico a tutte le attività successive.
Occorrerà infatti porre l’attenzione su alcuni punti fondamentali, tra cui:
- I limiti della capacità produttiva aziendale anche in termini di risorse umane da impiegare;
- Gli investimenti in marketing e rete vendita;
- Le capacità di Ricerca e Sviluppo;
- Gli investimenti e la capacità logistica dell’impresa;
- Il supporto post-vendita.
Compresi i limiti e le forze di cui l’azenda dispone e oltre cui si può spingere, sarà utile redigere un vero e proprio piano di investimenti per l’organizzazione aziendale finalizzato all’internazionalizzazione.
Tale piano consentirà di identificare tutte le criticità e pianificare gli eventuali cambiamenti da prevedere ed adottare per internazionalizzare l’impresa.
La scelta dei mercati esteri.
Una volta redatto il piano per l’organizzazione aziendale, occorrerà stabilire a quale/i mercato/i rivolgersi.
Questa scelta è molto complessa e richiede un’analisi approfondita di diversi fattori, tra cui le caratteristiche del prodotto/servizio, l’approvvigionamento dei materiali, la capacità di formare una rete vendita e il supporto logistico.
Purtuttavia, è opportuno preliminarmente effettuare un’analisi di mercato che identifichi il/i paese/i di riferimento in base al prodotto/servizio, al fine di effettuare una selezione.
L’analisi di mercato deve essere affidata a professionisti esperti che, con l’aiuto di specifici tools e databases, analizzeranno i contesti internazionali in base al prodotto o servizio dell’azienda.
Il risultato dell’analisi sarà fondamentale per comprendere a quale strategia di internazionalizzazione fare rifermento.
Si potrà infatti propendere per una strategia più concentrata su uno o pochi paesi o su una strategia più ampia e diffusa su diversi mercati.
La scelta sarà evidentemente legata a molteplici fattori, tra cui:
- fattori emotivi e di legame con determinati territori;
- fattori legati al prodotto o servizio esportato;
- fattori socio-politici e giuridico-economici dei paesi di riferimento;
- fattori logistici;
- fattori finanziari.
Come si vedrà in seguito, la scelta del mercato detterà anche tutta l’impostazione del progetto di internazionalizzazione.
Decisioni e fattori nelle strategie per l’internazionalizzazione d’impresa.
Tra le strategie per l’internazionalizzazione d’impresa, ha un ruolo preponderante la definizione della tipologia di impostazione che si vuole dare per affermare la presenza dell’azienda all’estero.
L’azienda dovrà prendere quindi importanti decisioni su come aggredire i mercati di riferimento.
Uno dei fattori principali da considerare è l’accesso a nuovi mercati. L’espansione in nuovi paesi può offrire opportunità di crescita e di sviluppo per l’impresa, ma è importante valutare la domanda di prodotti o servizi dell’impresa nel mercato target e la concorrenza presente in quel mercato.
Inoltre, l’internazionalizzazione può essere una scelta strategica per diversificare il rischio dell’impresa. Infatti, l’espansione in diversi mercati può ridurre l’impatto di eventuali crisi economiche o politiche in un singolo paese.
Un altro fattore da considerare è l’aumento del fatturato. L’espansione in nuovi mercati può aumentare il numero di clienti e, di conseguenza, il fatturato dell’impresa. Tuttavia, è importante valutare anche i costi associati all’espansione, come i costi di produzione, di marketing e di distribuzione.
L’internazionalizzazione può anche migliorare la reputazione dell’azienda, aumentando la sua visibilità e il suo prestigio a livello internazionale. Inoltre, può offrire l’opportunità di acquisire nuove conoscenze e tecnologie, grazie alla collaborazione con partner internazionali.
La scelta del modello di internazionalizzazione della propria azienda.
I modelli di internazionalizzazione sono dei framework utilizzati dalle aziende per espandersi a livello internazionale. Questi modelli possono variare in base al settore, alle risorse disponibili e ai mercati di destinazione.
Alcuni dei modelli di internazionalizzazione più comuni sono:
Esportazione: l’azienda si limita a vendere i propri prodotti o servizi all’estero, senza avere una presenza fisica nel mercato di destinazione.
Licenze e franchising: l’azienda concede a terzi il diritto di utilizzare il proprio marchio e la propria tecnologia per produrre e vendere prodotti o servizi in un determinato mercato.
Joint venture: l’azienda si associa con una o più società locali per formare una nuova entità giuridica che operi sul mercato di destinazione.
Branch: l’azienda crea una filiale nel mercato di destinazione, che opera in modo indipendente ma è controllata dall’azienda madre.
Acquisizioni: l’azienda acquista un’azienda già esistente nel mercato di destinazione per espandersi rapidamente.
La scelta del modello di internazionalizzazione dipende dalle esigenze e dalle risorse dell’azienda, nonché dalle caratteristiche del mercato di destinazione. È importante valutare attentamente i vantaggi e gli svantaggi di ciascun modello prima di prendere una decisione.
A tal fine il supporto di un Temporary Export Manager, meglio se anche esperto legale internazionale, potrà contribuire ad un supporto nel percorso che più si addice alle esigenze dell’impresa.
Il Legal Temporary Export Manager, potrà curare, infatti, tutti gli aspetti legati alla costituzione di imprese nei mercati esteri ed alla contrattualistica commerciale necessaria, come ad esempio accordi di distribuzione, joint-ventures e cessione di know-how.
Reperire risorse economiche per l’internazionalizzazione.
Tra le strategie per l’internazionalizzazione d’impresa, vi è anche una corretta pianificazione delle risorse finanziarie necessarie per affrontare i diversi costi iniziali previsti come, ad esempio:
- potenziamento delle linee produttive;
- implementazione del marketing specifico;
- spese di consulenza;
- Costi per adeguamento alla legislazione estera;
- Costi di apertura di sedi distaccate.
Ove non fosse possibile far ricorso alle proprie forze, vi sono diversi canali messi a disposizione da enti partecipati dallo Stato come Sace-Simest o dalle Regioni con la pubblicazione di appositi bandi.
Si potrà quindi presentare un apposito progetto al fine di accedere a fondi agevolati o a fondo perduto, anche per compartecipazioni all’investimento in equity.
Se hai bisogno di una consulenza sulle strategie per l’internazionalizzazione della tua impresa
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