LE ZONE ECONOMICHE SPECIALI AIUTANO L’ECONOMIA DEL MEZZOGIORNO
Anche l’Italia, con un po’ di ritardo, si adegua agli altri Stati europei e mondiali con la creazione delle Zone Economiche Speciali, territori a particolare vocazione industriale e commerciale, in cui è possibile beneficiare di forti agevolazioni fiscali e procedurali per l’insediamento di attività produttive.
COSA SONO LE ZONE ECONOMICHE SPECIALI.
Il provvedimento legislativo (D. A. P.C.M. 25/01/2018 n.12) ha finalmente dato attuazione al regolamento per la istituzione delle Zone Economiche Speciali nelle regioni meridionali, ossia, Campania, Puglia, Sicilia, Molise, Abbruzzo, Calabria, Basilicata e Sardegna.
Caratteristica principale delle Z.E.S. è quella di essere territori fortemente strutturati logisticamente (comprensori vicini a porti, aeroporti, interporti, nodi ferroviari, zone a.s.i.).
La finalità di queste zone è quella di attrarre investimenti, per lo più stranieri e creare condizioni favorevoli per uno sviluppo economico grazie ad una serie di sgravi fiscali e procedurali che favoriscano l’insediamento delle aziende o la migliore operatività di quelle già esistenti.
Lo sgravio fiscale consiste principalmente nell’utilizzo di un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi entro il 31.12.2020. L’ammontare massimo consentito per il progetto di investimento è di 50 milioni di euro al quel viene commisurato il credito di imposta.
Ulteriori benefici sono previsti in termini di semplificazione amministrativa. L’istituzione delle Z.E.S. semplifica le procedure per l’ottenimento di autorizzazioni amministrative per le imprese che vogliano insediarsi grazie ad una serie di protocolli tra i vari enti amministrativi.
In fine, i requisiti per beneficiare delle semplificazioni e degli sgravi, sono quelli di rimanere all’interno delle zone economiche speciali per almeno 7 anni, completare l’investimento e non essere assoggettati a procedure di liquidazione o scioglimento.
CONVENIENZA DELLE Z.E.S. E CASI DI SUCCESSO.
Che le ZES siano assolutamente convenienti per lo sviluppo del territorio, è ormai un dato di fatto. A testimoniarlo sono diversi casi di successo in cui tali benefici concessi alle imprese, hanno consentito di insediare stabilimenti produttivi all’avanguardia e dai fatturati crescenti con beneficio del territorio circostante, dell’economia e del lavoro.
Il caso più all’avanguardia è in Polonia, dove le z.e.s. sono ormai una costante sin dai primi anni 90, ma anche Stati Uniti ed alcuni paesi del Golfo, utilizzano ormai queste aree “benefit” per far crescere e dare rilancio all’economia.
I vantaggi di natura fiscale sono tanti, sicuramente migliorabili e consentono all’impresa che deve insediarsi o ammodernarsi, di sfruttare le risorse al meglio con la garanzia di un sostanziale recupero dell’investimento.
IL CASO PUGLIA, BEN DUE ZONE ECONOMICHE SPECIALI.
La Puglia, regione italiana che gode di fama in questo momento per la particolare attrattività non soltanto turistica, ha ottenuto dal Governo l’istituzione di ben due Z.E.S., quella adriatica e quella ionica, consentendo così alla regione di essere vera porta d’oriente per gli investitori stranieri soprattutto provenienti da oriente.
Un punto d’attracco fondamentale grazie anche alle infrastrutture di Bari e Taranto che consentiranno di dislocare sul territorio importanti investimenti e di privilegiare la così detta “Blue Economy” o economia del mare.
In conclusione, l’Italia mantiene il ruolo di primordine negli investimenti commerciali mondiali e tali misure, seppur attuate in forte ritardo rispetto ad altri paesi, non fanno che rafforzare l’immagine di paese altamente attrattivo e competitivo per gli investimenti economici, industriali e commerciali a sicuro beneficio dello sviluppo del territorio.