Investire in Argentina con la conoscenza? Esatto è proprio così, l’Economia della Conoscenza (knowledge-based economy) ossia la capacità di produrre profitto attraverso processi di valorizzazione del capitale tecnologico e umano.
Più nel dettaglio, la capacità di rendere i processi produttivi ed organizzativi dell’azienda e dei propri lavoratori, maggiormente profittevoli attraverso innovazione e formazione.
L’Argentina, in questo senso, fa un grande balzo in avanti attraverso un piano decennale di sgravi fiscali per le aziende nuove ed esistenti che intendono aderire alla knowledge-based economy.
Un’occasione da sfruttare anche per le aziende multinazionali nei processi di internazionalizzazione attraverso l’insediamento di unità produttive nel paese.
Quali requisiti per ottenere i benefici fiscali.
Le aziende che intendono ottenere i benefici fiscali previsti per l’economia della conoscenza devono:
- Essere appartenenti ai settori high-tech previsti dalla norma;
- Essere costituite in forma societaria;
- Per le società estere, aver costituito una società o aperto una stabile organizzazione;
- Avere come attività principale (almeno il 70%) una di quelle previste dalla norma;
- Dimostrare una costante attività di innovazione e ricerca tecnologica per i prodotti/servizi;
- Destinare parte dei ricavi in sviluppo e ricerca;
- Dimostrare che una parte dei ricavi (13%) proviene dall’export.
Quali sono i benefici per le imprese che aderiscono
La principale agevolazione prevista per un impresa high-tech che investe in Argentina, dopo la legge 27506/19, è la riduzione dell’aliquota sugli utili a livello federale che passa dal 25% al 15%.
Ulteriore agevolazione è quella relativa all’IVA che viene esentata totalmente.
Ancora, benefici sulla tassazione contributiva dei dipendenti,attraverso il meccanismo del credito d’imposta.
Il regime agevolato resterà che parte dal 1° gennaio prossimo resterà in vigore sino a tutto il 2029.
Un’ottima occasione per investire in Argentina, un’ottima occasione anche per esportare il proprio know-how.
A trarne vantaggio sicuramente potranno essere le aziende dell’high-tech informatico, ma anche industrie innovative quali quelle biotecnologiche e robotiche.