Sono in arrivo nuovi interventi del Governo in materia fiscale per l’internazionalizzazione delle imprese. Presto sarà possibile attuare per esempio il così detto ruling internazionale ossia accordi preventivi con il fisco per chi detiene attività internazionali, così come prevedere nuovi meccanismi di interpello, diretti a comprendere come comportarsi in presenza di operazioni ed investimenti internazionali.
L’internazionalizzazione è oggi lo strumento che le imprese utilizzano per potersi posizionare efficacemente sui mercati esteri con l’obiettivo di incrementare volume d’affari e fatturato e contemporaneamente beneficiare di sistemi burocratico-fiscali competitivi.
L’attività di internazionalizzazione di un’impresa italiana all’estero deve purtuttavia fare i conti con le innumerevoli norme e circolari interpretative dell’Agenzia delle Entrate, le quali impongono un’attenta analisi delle attività da compiere onde evitare di incorrere in possibili fenomeni di esterovestizione, elusione o evasione.
Al di là degli aspetti fiscali di cui tener conto, è ormai acquisita da parte del Governo, del Ministero dello Sviluppo e delle Camere di Commercio, la convinzione che i processi di internazionalizzazione siano essenziali per la crescita e lo sviluppo delle imprese ed è per questo che sempre più agevolazioni sono poste in essere a tal fine.
La parola internazionalizzazione comprende una serie di aspetti da tenere in considerazione, ossia:
- valutare con attenzione il/i paese/i in cui si vuole insediare l’attività dal punto di vista commerciale;
- valutare la tipologia societaria da preferire o adeguare quella esistente;
- valutare gli aspetti legali, burocratici e fiscali del paese estero;
- valutare la contrattualistica e le prassi commerciali in uso nel paese prescelto;
- ricercare eventuali agevolazioni per le imprese nel paese estero e valutare possibili canali di finanziamento;
- pianificare attività di marketing fieristico;
- ricercare canali distributivi.
Rivolgersi ai mercati internazionali, quindi, non è solo il punto di arrivo di imprese consolidate di medio-grandi dimensioni, ma è anche il punto di partenza di giovani start-up o di imprese piccole che possono scegliere mercati target a livello più globale con chance di crescita e di profitto più elevate rispetto al mercato interno.