L’internazionalizzazione d’impresa, come noto, è quel processo che conduce le aziende, soprattutto piccole e medie ad esplorare nuovi mercati, sia attraverso la ricerca di partners commerciali internazionali, sia attraverso la costituzione di filiali, branch ecc. in uno stato estero, al fine di promuovere il prodotto o servizio.
A tal fine, data anche la notevole espansione dell’export italiano e l’alta valenza dei prodotti made in Italy, il Governo, attraverso il Ministero dello Sviluppo economico, ha messo a punto un Fondo rotativo per lo Start up dei progetti di internazionalizzazione, con lo scopo di sostenere le nuove imprese di non più di 18 mesi di vita, con sede in Italia o costituite in uno dei paesi UE ( se necessario al fine dell’investimento), che vogliano avviare tale processo.
Il sostegno del Fondo Start up è dato attraverso la partecipazione, non superiore al 49%, al capitale sociale della società ed ha una durata tra i 2 e i 4 anni.
Il Fondo Start up rotativo eroga un sostegno pari a 200.000 euro a singole pmi o raggruppamenti. In quest’ultimo caso tutte le imprese devono avere rilevanza e coerenza nel progetto.
La SIMEST è la società deputata dal Ministero a raccogliere i progetti che saranno poi valutati dal Comitato di indirizzo e controllo che, in base alla rilevanza del progetto, potrà estendere la durata della partecipazione sino a 6 anni.
Assolutamente interessante poi, è l’assenza di qualsivoglia garanzia, il Fondo infatti non richiede alcun tipo di garanzia bancaria o assicurativa sulla partecipazione.
Il progetto di internazionalizzazione, al fine della partecipazione del Fondo Start up, deve essere rivolto esclusivamente a paesi extra-UE, il che dovrà far comunque prediligere per mercati stabili come ad esempio il nord-america, il Sudafrica, l’estremo oriente e l’Australia.