Fare impresa in Australia. Il “Nuovissimo continente”.
Moderno, democratico e stabile, l’Australia è uno dei paesi dove sicuramente investire se si ha intenzione di espandere o far nascere un business. L’Australia è una confederazione di sei stati, ognuno con una propria legislazione, la cui sovrana è la Regina Elisabetta II. Una monarchia costituzionale quindi, che gode di un governo democratico sul modello statunitense e canadese.
L’Australia è un paese multietnico che nel tempo si è via via arricchito di nuove etnie, tra cui una cospicua fetta di italiani. Oltre all’aspetto demografico, il paese ha anche di recente, visto crescere il proprio PIL, grazie anche alla forza degli investimenti governativi ed alle esportazioni.
Perché investire in Australia?
Ci sono una serie di ragioni e vantaggi per cui, fare impresa in Australia, rispetto ad altri paesi altrettanto validi, è una scelta da consigliare, vediamo quali:
- Crescita costante negli ultimi 20 anni;
- Forza lavoro altamente competente;
- Posizione geografica strategica;
- Assetto politico stabile;
- Grande qualità infrastrutturale;
- 4° paese mondiale dove è più facile fare impresa
In quali settori investire.
I settori di maggiore importanza per il sistema economico australiano sono sicuramente l’agro-alimentare, grazie anche al clima e alla grande presenza di spazi coltivabili, il settore estrattivo e minerario, il settore infrastrutturale, con una serie di progetti di grandi vie di collegamento anche internazionali da costruire ed in costruzione, il settore medico e delle tecnologie.
L’imposizione fiscale australiana.
L’Australia convive con due regimi fiscali, quello federale e quello statale. Il livello federale si occupa dell’imposizione fiscale sulle persone fisiche. La tassazione sulle persone fisiche è soggetta ai principi della worldwide income taxation, secondo cui vengono tassati tutti i redditi ovunque prodotti da soggetti residenti nel paese. Sono considerati soggetti residenti anche le società, sia quelle ovviamente costituite nel paese, sia quelle estere che svolgono comunque attività nel paese.
L’aliquota varia dal 28,5% al 30%, i soci a cui vengono distribuiti dividendi beneficiano di credito fiscale, la tassazione sui beni è del 10%. I vari Stati decidono poi le tassazioni locali, ivi compresa la tassazione del lavoro che non supera generalmente il 4,5%.