Il Commercio Internazionale è una fonte essenziale di reddito e di crescita per le imprese in particolar modo per il made in Italy.
Da sempre gli scambi internazionali fanno parte dell’attività delle imprese a maggiore vocazione produttiva e industriale e rappresentano un volano per le attività di internazionalizzazione.
A cosa deve pensare un’impresa nel commercio internazionale?
Sono diversi gli aspetti a cui porre attenzione quando si avviano scambi sui mercati esteri.
Si è portati a pensare che i mercati internazionali possano essere gestiti un po’ come quello domestico, ma non è così.
Analizziamo i temi che l’azienda deve prendere in considerazione quando decide di esportare sul mercato internazionale:
1) La contrattualistica internazionale.
Un tema fondamentale del commercio internazionale è la contrattualistica. Ogni azienda che voglia avviare scambi con l’estero non può non prendere in considerazione la gestione dei rapporti attraverso i contratti internazionali.
Tante possono essere le operazioni in campo internazionale che necessitano di un contratto commerciale ad esempio: la compravendita, la regolamentazione degli agenti, le joint-ventures e i contratti di gestione della proprietà intellettuale.
Nella regolamentazione dei rapporti nel commercio internazionale occorre inoltre prestare attenzione ad esempio alla applicazione della legge e del foro di regolamentazione del contratto così come alle eventuali clausole Incoterms (r).
2) Pagamenti internazionali e strumenti.
Un altro punto fondamentale, legato alla gestione dei rapporti commerciali internazionali, è la gestione dei pagamenti e dei relativi strumenti.
Soprattutto nelle transazioni per valori importanti, è opportuno conoscere gli strumenti di pagamento maggiormente utilizzati nel commercio internazionale.
I pagamenti in contrassegno internazionale, le lettere di credito e gli strumenti che tutelano e assicurano l’imprenditore quando invia prodotti all’estero e deve ricevere un pagamento.
3) Il sistema doganale.
Di assoluta importanza è la approfondita conoscenza del sistema doganale. Imprescindibile per l’imprenditore che importa ed esporta è la comprensione ad esempio del codice doganale dell’UE e delle procedure per lo sdoganamento delle merci, in particolar modo se riguardano beni extra-UE.
Importante è anche la conoscenza della classificazione al fine del pagamento dei dazi, dell’origine delle merci e dell’etichettatura.
4) Il trasporto internazionale.
Nel commercio internazionale, ruolo fondamentale è quello del trasporto. Anche questo aspetto è strettamente legato agli accordi tra le parti che scambiano le merci e ad terzi soggetti, lo spedizioniere e il vettore. Il trasporto è solitamente regolato da un contratto con clausole specifiche.
Anche il trasporto internazionale è legato alla produzione di documentazione a seconda che le merci si muovano per mare, terra o aria e di polizze per la responsabilità dei soggetti coinvolti nel trasporto.
L’impresa che esporta deve porre attenzione ai molteplici aspetti legati al trasporto internazionale ed alle responsabilità da esso derivanti al fine di non incappare in richieste di risarcimento o perdite della merce.
5) Etichettatura delle merci.
L’etichettatura delle merci è un altro tassello fondamentale del commercio estero.
Un argomento strettamente legato ad alcuni settori produttivi come il Food & Wealth che impone un’analisi attenta delle normative dei paesi di riferimento al fine di esportare il proprio prodotto con il giusto packaging e la giusta etichetta contenente i facts.
Da dove cominciare per avviare un’attività di commercio internazionale?
Dato uno sguardo rapido a tutti gli aspetti di cui l’impresa si deve far carico prima di avviare gli scambi sui mercati internazionali, occorre capire da dove iniziare.
Il primo obiettivo da raggiungere è quello di individuare, se già non si conoscono, chi sono gli interlocutori e che tipo di rapporto si deve instaurare (Es. operazione one-spot o fornitura continuativa).
Al fine di coadiuvare l’impresa nei diversi aspetti del commercio internazionale è opportuno affidarsi a professionisti esperti del settore che abbiano cultura legale e commerciale internazionale.
Qualora l’azienda dovesse avere necessità anche di capire su quali mercati orientarsi, molto utile si rivelerà la figura del Temporary Export Manager.
A tal fine, la maggior parte dei paesi europei, tra cui l’Italia, sovvenziona tali attività con contributi a fondo perduto o crediti d’imposta.