Perché aprire un’attività commerciale nel Regno Unito? Cosa spinge sempre più imprenditori ad espandere i loro affari Oltremanica?
Il Regno Unito è oggi uno dei maggiori poli di attrazione degli investimenti esteri in Europa. Oltre a vantare una posizione strategica tra l’est e l’ovest del mondo, il ruolo del paese, quinta economia mondiale, e di Londra, in particolare, è in costante crescita principalmente in questi settori:
- Servizi (non solo finanziari)
- Food and Beverage
- Turismo
- Meccanica/Elettronica
- Tessile e abbigliamento
(Fonte www.gov.co.uk)
Tale trend positivo è anche confermato dalla crescita del prodotto interno lordo e da una riduzione sensibile del tasso di inflazione rispetto al resto d’Europa. Pochissimi paesi nel vecchio continente, marciano al ritmo del Regno Unito.
Aprire un’attività commerciale e /o produttiva, sia essa un ristorante, un’agenzia di servizi o un’industria, può presentare, quindi, diversi vantaggi come la possibilità di beneficiare di una tassazione tra le più competitive a livello mondiale e la possibilità di sviluppare una potente rete commerciale con interlocutori a livello mondiale. Inoltre, il gusto che gli inglesi e non solo loro, hanno per il made in Italy, ne fa uno dei paesi più attrattivi per il prodotto Italia.
Per sfruttare al meglio tutti i benefici dell’insediamento nel Regno Unito, occorre tuttavia comprendere che, soprattutto in taluni settori, il livello di competitività è molto alto ed occorre pertanto partire da un’idea solida e innovativa che sappia cogliere tutte le potenzialità del mercato inglese. Per far ciò, occorre preliminarmente esaminare chi sono i competitors e cosa fanno, quali sono le tipologie di prodotto più vendute ed i relativi prezzi, al fine di capire se l’investimento possiede tutte le caratteristiche per rivelarsi un successo.
Aprire un’attività commerciale nel Regno Unito, comporta anche rispettare determinate normative, perlopiù dettate dalla legislazione nazionale in materia di riciclaggio, insolvenza, lavoro e sicurezza, così come quelle relative alle licenze da richiedere per determinate attività, di competenza dei Councils locali.
Le vie per aprirsi la strada nel mercato UK.
Diverse sono le strade da percorrere per avviare un’attività imprenditoriale nel Regno Unito a seconda che si voglia costituire una start-up o si voglia internazionalizzare il proprio già consolidato business.
Intraprendere una START-UP, i passi da affrontare:
- Elaborazione di un’idea;
- Analisi del mercato;
- Scelta della location;
- Redazione di un business plan analitico;
- Ricerca di fonti finanziarie e/o partners;
- Scelta della migliore tipologia societaria.
Internazionalizzazione della propria attività:
- Analisi di Mercato;
- Partecipazione a Fiere di settore;
- Adeguamento del prodotto al mercato
- Ricerca di agenti e/o canali di distribuzione internazionale;
- Scelta della location;
- Redazione di un business plan analitico;
- Ricerca di fonti finanziarie e/o partners per joint-ventures;
- Scelta della migliore tipologia societaria.
Quanto alle fasi di ricerca degli agenti e dei canali distributivi, occorrerà porre l’attenzione sui contratti e sulla loro redazione onde approntare tutte quelle clausole necessarie alla tutela del mandante. Per quanto concerne invece la tipologia societaria, questa varierà a seconda della tipologia di attività da svolgere.
l’imprenditore italiano può scegliere di:
registrare la propria Società (già esistente e operativa in Italia) presso la Companies House (corrispondente al Registro delle Imprese presso le Camere di Commercio);
costituire una nuova Società conformemente alla legislazione britannica vigente;
operare nel Regno Unito come Sole Trader (Imprenditore individuale);
costituire una Partnership (Società Semplice) con una o più società inglesi;
costituire un Place of Business or Branch (Ufficio di Rappresentanza o Filiale) nel Regno Unito;
stipulare un accordo di Joint Venture (Accordo di Cooperazione) con altro imprenditore o società già inserita nel mercato inglese.
Nel Regno Unito, la forma più adottata e meno onerosa e quella della “Limited” o “Ltd” (Private Company Limited by shares) che consente una gestione flessibile e senza particolari formalità. Questa tipologia risulta analoga alla S.r.l. italiana e gode di autonomia patrimoniale perfetta.
Le società registrate nel Regno Unito devono conformarsi a determinati requisiti finanziari e legali, tra i quali:
- La preparazione e redazione di un conto economico gestito da un soggetto autorizzato;
- Tali conti devono essere depositati presso i competenti uffici della Companies House (Registro delle Imprese);
- Tutte le società obbligate a corrispondere la tassa societaria (corporation tax)
- Compilare le dichiarazioni dei redditi on-line;
- Indire, almeno una volta l’anno, un’assemblea generale degli azionisti.
- Depositare, presso gli uffici competenti, un report annuale relativo alla compagine societaria (quali: agenti della società, azionisti, eventuali trasferimenti di quote azionarie).
Le Società private a responsabilità limitata (Ltd):
- non possono richiedere la quotazione in borsa;
- hanno bisogno di un solo amministratore;
- non hanno l’obbligo di depositare un bilancio provvisorio per convalidare una proposta di pagamento di un acconto sui dividendi;
- possono essere autorizzate a depositare una contabilità semplificata presso il Registro delle Società;
- sono soggette ad un numero più ristretto di regole sulla pubblicità degli acquirenti delle proprie azioni;
- di norma appartengono a pochi soci che non intendono offrire al grande pubblico la possibilità di sottoscrivere parte del capitale o di acquistare azioni.
La Tassazione e l’Iva.
La tassazione nel Regno Unito prevede sostanzialmente due tipologie di gettiti. Quello proveniente dai redditi personali (Income Tax), con scaglioni dal 20 al 45%, attualmente fissato al 20% per redditi fino a 35.000 pounds e quello proveniente dalle attività produttive (Corporate Tax), fissato sino ad aprile 2015 al 20% per fatturati sino a 300.000 pounds.
Per ciò che concerne l’iva (VAT) il tasso è al 20% e vi è obbligo di apertura della partita iva per fatturato sopra gli 81.000 pounds, salve alcune eccezioni.